giovedì 11 novembre 2010

Consiglio comunale aperto, ecco come è andata

Il resoconto della serata di ieri stilato dall'ufficio stampa del Comune

La scuola, la sua situazione attuale e le sue prospettive future. Questi sono stati gli argomenti dibattuti nella seduta del consiglio comunale del 10 novembre, in via straordinaria aperta agli interventi del pubblico. La platea dell’Auditorium Maggioni ha risposto numerosa, in modo attivo, propositivo e in alcuni casi critico.
“Di scuola parlano tutti” – ha detto l’Assessore all’Educazione e alle Politiche Giovanili, Maurizio Magistrelli, introducendo il dibattito – “dai genitori ai giornalisti, dai docenti ai politici ma tutti esprimono il loro punto di vista senza mai confrontarsi allo stesso tavolo. Quello che vogliamo fare è proprio parlarne qui, nell'istituzione che rappresenta tutti i cernuschesi al di là delle differenze economiche, politiche o sociali”.
“La scuola è una scommessa non solo sul futuro ma anche sul presente, “ – ha concluso Magistrelli – “non è solo ciò che sarà ma ciò che rappresenta oggi”.

La parola è poi passata ai Dirigenti Scolastici dei due circoli, della scuola media e delle scuole superiori, che hanno evidenziato le problematiche più preoccupanti: la carenza degli spazi, le riduzioni dei finanziamenti, la difficoltà di trovare fondi per la progettualità e la necessità di innovazione tecnologica sugli strumenti didattici. Tutti i dirigenti hanno sottolineato la correttezza e la qualità dei rapporti con l’Amministrazione Comunale, consapevoli che buona parte delle problematiche che affliggono il mondo della scuola non sono di diretta competenza comunale.
“Non solo la nostra ma tutte le Amministrazioni che ci hanno preceduto hanno sempre cercato e coltivato un rapporto positivo e costruttivo con la scuola,” ha ricordato il Sindaco, Eugenio Comincini, che poi ha risposto, insieme a Magistrelli, alle domande e alle sollecitazioni del pubblico presente in sala.
Innanzitutto il nuovo polo scolastico: “si farà nell’area prevista dalle indicazioni Piano di Governo del Territorio”, hanno detto Comincini e Magistrelli – “a nord del centro sportivo di via Boccaccio.” A dimostrazione della necessità di una nuova scuola ci sono non solo i dati odierni sull’aumento delle iscrizioni ma anche le proiezioni sullo sviluppo demografico futuro presenti proprio nel Piano dei Servizi del PGT. “La priorità andrà alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria”, ha spiegato il Sindaco - “vedremo poi quali saranno le esigenze”. Le risorse necessarie a questo investimento sono a disposizione sul bilancio comunale.

In secondo luogo la nuova sede delle scuole paritarie Aurora e Bachelet, il cui iter di realizzazione è stato ostacolato da una vertenza legale fra i privati proprietari di parte delle aree. “Abbiamo trovato la modalità per superare questi ostacoli,” ha spiegato il Sindaco – “e nelle prossime settimane, salvo imprevisti, si firmerà la convenzione che consentirà l’avvio dei lavori”.

Infine la polemica scoppiata sulle contestazioni di alcuni genitori al finanziamento alla scuola dell’infanzia Suor Sorre, “istituzione storica, che contribuisce a dare risposta a 225 famiglie”, hanno detto Comincini e Magistrelli. A chi polemizzava sull’esosità del contributo di circa 300.000 euro Sindaco e Assessore hanno risposto in modo deciso: “Preferiamo un approccio meno ideologico nei confronti degli enti privati e questo è l’esempio più chiaro di cosa significhi la sussidiarietà. Se dovessimo sostenere i costi di realizzazione e mantenimento di una struttura per 225 bambini la spesa a nostro carico sarebbe ben superiore al contributo che versiamo ogni anno alla scuola Sorre”.

Ai consiglieri comunali è toccato il compito di esprimere le posizioni delle rispettive forze politiche: critico il Pdl che ha parlato di strumentalizzazione politica dei tagli “già decisi dal ministro che ha preceduto Mariastella Gelmini, mentre è necessario procedere alla razionalizzazione della scuola e garantire la libertà di scelta sul tempo-scuola.

L’ex sindaco Daniele Cassamagnaghi (Lista Il Naviglio), contrario ai tagli indiscriminati a scuola e ricerca “che tarpano le ali alle giovani generazioni”, ha riconosciuto come il finanziamento all’asilo Suor Sorre si traduca in un risparmio in termini di costi per le casse comunali e ha lanciato la proposta di reperire poste di bilancio da destinare alla scuola secondo una programmazione pluriennale.
Proposte in questo senso sono venute anche dai successivi interventi del capogruppo di Vivere Cernusco, Fabio Colombo e da Ermes Severgnini (Prc): “Quando il Comune stanzia 1,6 milioni di euro per il diritto allo studio”, ha detto Colombo – “sostiene spese di propria competenza e spese che vanno ben oltre i suoi obblighi. Purtroppo la scarsità delle risorse ci costringe a scelte anche dolorose. Ora è necessario discutere e approvare il Piano per il Diritto allo Studio ma sono pronto a farmi portatore, ove possibile, di eventuali emendamenti al bilancio 2011 per destinare fondi aggiuntivi alle scuole.”

In tema di reperimento delle risorse, curiosa e interessante la proposta di un genitore che ha suggerito di sponsorizzare con azioni private le aule e i laboratori, così come si concedono alla sponsorizzazione le aiuole sulle rotatorie: in altri termini farsi rifornire di computer e lavagne interattive dalle aziende tecnologiche presenti a Cernusco, in cambio di una targa appesa al muro dell’aula oppure di qualche messaggio pubblicitario dell’azienda fornitrice.

Adriana Guzzi (Pd) ha messo l’accento sulla necessità di finanziare – per non spendere maggiori risorse in proprio - le scuole paritarie, “che non sono le scuole dei ricchi ma di famiglie normali che inoltre sono contribuenti anche della scuola pubblica”. Ha poi ricordato come il Comune si trovi a sopperire a mancanze di altri enti locali superiori come accade per le spese di trasporto degli studenti con disabilità di Cernusco che frequentano scuole in altri Comuni.

Le difficoltà economiche dovute a tagli “obbligati” sono stati al centro dell’intervento di Marco Erba (capogruppo Pd): “Il Comune deve tagliare i finanziamenti perchè il Governo da alcuni anni massacra il suo bilancio, alla faccia di quel federalismo fiscale che oggi è ancora una leggenda metropolitana. Dove dobbiamo andare a prendere i 2,4 milioni di euro sacrificati ai servizi comunali dai tagli del Governo? Non possiamo eliminare le rotatorie e le strade per dare servizi alle scuole perché la legge non consente di finanziare le spese correnti con gli oneri di urbanizzazione”.

Un concetto, quest’ultimo, ripreso anche dal Sindaco, che ha ribadito come i bilanci comunali siano vincolati sulla ripartizione delle risorse: le spese per i servizi (ovvero quelle correnti) non possono essere finanziati con ciò che il Comune ottiene dalle nuove edificazioni e dai mutui: “Un concetto in se stesso di buon senso”, ha spiegato Comincini – “perché gli oneri e i mutui sono entrate una tantum mentre i servizi devono essere pagati con risorse che bisogna dimostrare di avere in cassa ogni anno. Ma i tagli governativi riguardano proprio le spese correnti.”

Gli interventi dell’Assessore Magistrelli e del Sindaco hanno chiuso la seduta: “Purtroppo a questa seduta c’è un convitato di pietra”, ha detto Magistrelli – “Abbiamo infatti invitato anche la Regione, la Provincia e i rispettivi Uffici Scolastici; solo la seconda ha cortesemente comunicato la sua impossibilità e intervenire. Ci ritroviamo così a discutere problemi che altri ci hanno creato. Ma la discussione è importante e proseguirà anche sul tavolo della Conferenza Permanente sull’Educazione, dove continueremo a confrontarci sulla scuola che sarà, ma soprattutto su come affrontare in modo condiviso i problemi della scuola che c’è”.

“Esco soddisfatto da questa serata in cui abbiamo cercato di dare risposte e nella quale abbiamo trovato conferma del rapporto corretto e costruttivo con le scuole della città”, ha concluso il Sindaco - “Il Comune però non può continuare a sopperire alle mancanze dello Stato. Una questione non politica ma di ruoli diversi in capo a istituzioni diverse, differenza che alcuni componenti del Governo non vogliono vedere.
Chiedo ai cittadini di comprendere che quando in una famiglia un componente perde il lavoro, con le relative entrate, le scelte da fare sulle spese della famiglia sono critiche e dolorose. È quello che sta succedendo non solo a Cernusco ma a tutti i Comuni del nostro Paese”.

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