giovedì 1 aprile 2010

Elezioni, la lezione per il Pd

Paolo Della Cagnoletta commenta il risultato elettorale: «È dalle sfide sul territorio che parte il cammino per recuperare. Anche partendo dall’esperienza di Cernusco».
di Paolo Della Cagnoletta
portavoce del Circolo Pd di Cernusco sul Naviglio

 
«Certamente è una sconfitta, non una disfatta». Prendo a prestito le parole del sindaco di Torino Sergio Chiamaparino per sintetizzare quel che è accaduto con il voto regionale e amministrativo dei giorni scorsi. Certo, dopo mesi di scandali, forzature istituzionali, aggressioni alla magistratura e alla libertà di stampa si era accarezzata la speranza di vedere uno stop consistente al consenso al berlusconismo e di assistere a una crescita del nostro partito e della coalizione di centrosinistra in generale. Così non è stato, dobbiamo prenderne atto. Prendere atto che la Lega rafforza la sua presenza, dimostra una capacità di evocare risposte chiare (magari sbagliate e semplicemente "evocate") che forse al Pd è mancata. Prendere atto che la Lega riesce a valorizzare una generazione di presidenti, cresciuti sul territorio e nelle esperienze amministrative.

E allora dobbiamo trasformare la sconfitta in una lezione. Valorizzando nel nostro partito, nelle nostre esperienze amministrative, il patrimonio di una nuova generazione di politici che sappiano parlare con la gente prima che con la stampa ( e crediamo che il nostro Sindaco possa essere uno di questi protagonisti). Perché la vera sfida è quella della costruzione e del consolidamento dell’identità del partito, della sua capacità di comunicare, di stare nei problemi, e risolverli, uno a uno. È inutile quindi, ora, parlare di alleanze. Le alleanze vengono dopo che il partito ha impresso un’iniziativa politica forte, proponendo un'agenda. Dobbiamo far tesoro di questa esperienza per puntare davvero, senza esitazioni, sullo strumento delle primarie, sul coinvolgimento dell’elettorato nelle scelte fondamentali. Dobbiamo fare in modo che anche in Lombardia, in provincia di Milano, sulla scelta delle candidature ci sia un’innovazione forte. La dirigenza locale del partito deve farsi carico di questo cambio di passo.

Il cammino da fare è lungo e comincia dal basso, non esistono scorciatoie. E noi a Cernusco siamo pronti a fare la nostra parte. A partire da un risultato elettorale che conferma la nostra tenuta, con un importante 25% di consensi che ci consolidano come seconda forza politica della città. Abbiamo le carte in regola per ambire ad essere la prima forza cittadina nelle prossime elezioni amministrative. A partire dall'esperienza del governo della nostra città, che ci racconta più di quanto non possa fare nessun'altra promessa, e sulla quale continueremo ad impegnarci al massimo per raccogliere nel 2012 il consenso della gente, fondato sul nostro operato, sul nostro modo di essere "politici", senza barriere, senza veli. La sfida è quella di continuare a rischiare, a proporre ricette, idee. A coinvolgere iscritti, simpatizzanti, cittadini in una sorta di grande laboratorio di idee (e di risposte) da mettere a punto per la nostra città. A puntare ad allargare il nostro consenso dialogando, dando risposte, dimostrando che sul territorio ci siamo anche noi, coma la nostra vita testimonia.

Un lavoro sul territorio duro, tenace, che ci vedrà impegnati al massimo, con il nostro "supplemento d'anima". Per un partito che è sempre più utile e necessario alla tenuta democratica del nostro Paese e che, presto, molto presto, possa tornare a commentare risultati elettorali vincenti.

Noi del Pd di Cernusco ripartiamo subito. Per esempio con un’assemblea degli iscritti mercoledì 7 aprile nella sede del nostro circolo, in via Carolina Balconi 34, alle 21.

E presto anche con un evento pubblico aperto a tutta la cittadinanza su una delle sfide amministrative più importanti per il futuro di Cernusco, per discutere, ascoltare, proporre, agire.

Condividi

1 commento:

claudio ha detto...

onesta l'analisi di Paolo e interessanti le vie da intraprendere per il rilancio in città.
mi affascina il "supplemento d'anima"
cioè?