Intervista al neo-assessore Emanuele Vendramini
di Daniele Pozzi
La giunta Cominicini torna al completo. L'inizio di settembre vede infatti il passaggio di consegne tra Paolo Della Cagnoletta, che si dedicherà a tempo pieno al ruolo di portavoce del PD di Cernusco, e Emanuele Vendramini. 40 anni, 2 figli e un curriculum di tutto rispetto: professore all'Università Cattolica e all'Università Bocconi, dove è anche direttore del Master in Management Pubblico; tiene lezioni in varie altre università sparse per il mondo (Chicago e Birmingham, per esempio); membro del CdA della Cooperativa Sociale Eureka e collaboratore della Caritas di Piacenza. Nei prossimi 2 anni si occuperà per il Comune di Cernusco di attività economiche, innovazione, organizzazione interna e polizia locale. In questa intervista a DemocraticaMente Blog racconta il suo programma e le sue idee.
Cominciamo da una domanda poco politica: quali sono le prime impressioni e i sentimenti di fronte a questa nuova avventura?
Sono molto emozionato, soprattutto per la fiducia che il Sindaco e il PD hanno riposto in me. So che le aspettative sono alte e cercherò di realizzarle il più possibile. Accetto questo assessorato di peso in maniera entusiastica, perché per il mio lavoro mi trovo spesso a incontrare tutto ciò che è pubblico al di fuori dell'ambito in cui vivo; ora invece posso dare il mio contributo concreto. In quest'ottica, spero che la mia condizione di neo-cernuschese (vive a Cernusco dal 2003, ndr) possa servire a ben rappresentare l'ampia categoria di cernuschesi “nuovi”, che ha scelto la nostra città per la QUALITÀ della vita e che può essere meglio coinvolta nel tessuto sociale della città. Mi auguro che la mia nomina possa essere un segnale forte per queste persone.
Il suo è un curriculum importante, si sposerà bene con le deleghe che dovrà gestire?
In effetti penso che sia uno degli elementi più affascinanti di questa sfida. Sono abituato a spiegare ai miei studenti quello che dovrebbe essere fatto per una buona gestione della cosa pubblica. Ora ho la possibilità di passare “dall'altra parte della barricata” per cercare di mettere in pratica la teoria. Sono da sempre convinto che il professore universitario non possa rimanere chiuso in una torre d'avorio da cui criticare ciò che deve o non deve essere fatto, bisogna sporcarsi le mani.
Alcuni potrebbero appunto rinfacciarle che sarà un assessore troppo “tecnico” e per nulla “politico”. È così?
Credo proprio di no. Certamente non posso negare che il mio ingresso in giunta sia stato dettato anche da una valutazione delle mie competenze specifiche, ma è giusto che sia così. Mi sento però un politico a tutti gli effetti (e vi assicuro che per gestire i rapporti all'interno del mondo accademico bisogna essere molto politici!). D'altronde, quando si parla di verde, di sviluppo sostenibile, di mobilità alternativa, di responsabilità sociale di impresa e di modalità di gestione dei soldi pubblici, si parla prima di tutto di una VISIONE POLITICA, di un modello di società e di economia diverso da quello esistente e da quello proposto da altre forze politiche. Il classico mondo che vorrei....
Qual è l'obiettivo principale che si pone?
L'obiettivo ambiziosissimo è un comune a impatto zero. Diciamo però che mi potrei accontentare di entrare nei primi 4 in Champion's League. Scherzi a parte, il primo passo, in grande continuità con l'ottimo lavoro fin qui svolto da Paolo, sarà un sempre maggior impegno per il rispetto dell'AMBIENTE, lo sviluppo di una MOBILITÀ SOSTENIBILE, un maggior ricorso alle energie non inquinanti. Di pari passo, cercheremo di “innovare” la macchina organizzativa comunale in termini di fluidità ed erogazione dei servizi ai cittadini. Quanto spende un comune è importante, ma è più importante il come si spende. Questo comune già spende bene, ma ovviamente si può fare di più. Vorrei anche superare la dicotomia dirigenti-amministratori creando piuttosto una sinergia tra tutte le componenti della macchina comunale, con una cultura della MERITOCRAZIA strettamente legata all'orientamento per la qualità dei risultati (la performance di un ente pubblico non si può misurare solo in termini economico-finanziari).
Può anticiparci qualche progetto concreto che ha in mente?
Vi faccio un esempio di cosa possa significare responsabilità sociale d'impresa, concetto che può sembrare un po' fumoso e da accademia. La CernuscoVerde pubblica regolarmente il proprio bilancio, ma quanti sanno leggerlo? Perchè non pensare di predisporre anche un “bilancio sociale”, con dati come i km quadri di erba tagliata in un anno o i numeri della raccolta differenziata? Penso che sarebbe interessante e si interfaccerebbe in modo più trasparente e partecipato con il cittadino.
Con lo stesso spirito entreremo in contatto con le aziende presenti sul territorio, sia con quelle medio-grandi, sia con i piccoli commercianti che se messi in rete nel modo giusto possono produrre valore aggiunto sociale alla città. Pubblico e privato devono saper interagire per lo sviluppo della comunità.
Bisognerà poi entrare nel scuole con progetti che sviluppino nei futuri cittadini la cultura del riciclo, dell'attenzione alla mobilità sostenibile e alle energie rinnovabili.
Mi piacerebbe anche collaborare con Zacchetti (neo-assessore allo sport), ad esempio per un progetto a doppia valenza sulla bicicletta: sport e mezzo di trasporto alternativo.
Insomma, di idee in testa ce ne sono, speriamo di poterne realizzare tante
In bocca al lupo!
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