Della Cagnoletta: le mie dimissioni un segnale importante nell'Italia dei doppi incarichi
«Personalmente si chiude un’esperienza bella e importante, ma si apre per tutto il nostro partito una nuova e affascinante fase, che ci porterà alle elezioni del 2012 con grande entusiasmo e determinazione. Riteniamo che il Pd sia molto ben rappresentato in una squadra di governo della città che brilla per competenza e capacità». Così Paolo Della Cagnoletta, portavoce del circolo del Partito Democratico di Cernusco sul Naviglio, commenta l’ingresso in giunta di Emanuele Vendramini.
«Sono emozionato per questa nuova sfida e per la fiducia che mi è stata data dal PD e dal Sindaco», dichiara il neo-assessore. «Ringrazio il mio predecessore Paolo Della Cagnoletta, che ha dato anche un importante segnale di stile non sovrapponendo la carica amministrativa a quella politica. Da "nuovo cernuschese" sono orgoglioso di poter mettere le mie competenze al servizio della comunità e di poter cercare di mettere in pratica quello che insegno in università. In questi due anni la mia attenzione sarà rivolta a tutto ciò che è green, allo sviluppo sostenibile, alla responsabilità sociale d'impresa, all'innovazione e soprattutto alla razionalizzazione della macchina organizzativa: si può spendere meno, ma soprattutto si può spendere meglio. L'obiettivo ambizioso è un comune il più possibile "a impatto zero", con un'elevata qualità della vita radicata in una cultura di sviluppo sostenibile».
«Con il mio gesto», sottolinea Della Cagnoletta, a proposito delle sue dimissioni, «tutto il Pd vorrebbe dare una testimonianza, che è in linea con quanto fatto da noi in questi anni: la gestione e la politica devono parlarsi ma restare distinti. L'impegno di dimettersi dalla Giunta, preso al congresso, è stato spontaneo, poichè è coerente con una idea della politica che abbiamo: per quanto possibile vorremmo che l'attività amministrativa fosse una testimonianza continua di "civismo". Questo è il valore che a tutti i livelli nel nostro partito è evocato per cambiare il passo dell'Italia "incafonitasi". È la bussola di una "alternativa" delle cose semplici e giuste, chiare».
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