lunedì 13 settembre 2010

Comincini, il Pd e "i giovani"

Sull'ultimo numero di Cernusco Infolio è comparsa un'interessante riflessione. Riguarda il futuro del Partito Democratico, quel che si muove a livello di ricambio generazionale, di protagonismo di nomi ed esperienze nuove, di buone pratiche che si muovono sul territorio e potrebbero trovare spazio anche a livello nazionale. Infolio include tra queste anche l'esperienza del nostro sindaco Eugenio Comincini. E lo "spinge" a muoversi nel solco dell'iniziativa lanciata da Giuseppe Civati, consigliere regionale del Pd e Matteo Renzi, sindaco di Firenze (clicca qui per saperne di più)
Ecco l'articolo. E voi, che ne pensate? È giusto che il Partito Democratico si apra al nuovo guardando a quel che di buono, a livello amministrativo, si muove sul territorio? È giusto che amministratori capaci come Comincini vengano coinvolti in prima persona in questo processo? Commentate, gente, commentate...

Il Pd di Renzi, Civati e Comincini
POLITICA (Cernusco) - I 35enni Matteo Renzi e Giuseppe Civati sono le speranze delle nuove leve del Pd, quelle che vorrebbero «rottamare» i vari Fassino, D’Alema, e Bersani «attaccati alle loro poltrone con il Vinavil». Parole testuali del sindaco di Firenze. Una “meglio gioventù” che si è ritrovata martedì nel capoluogo toscano. Due ore per fare il punto. E organizzare il summit del 5, 6 e 7 novembre, sempre a Firenze, per pianificare e progettare il futuro. «Si parlerà della nostra generazione, ma non dei giovani politici, bensì dei giovani elettori. E dei loro problemi e speranze» riferisce il consigliere regionale Civati dalle pagine del suo cliccatissimo blog.

In questa mischia spingiamo anche Eugenio Comincini. Da sindaco sta dimostrando qualità. Allora, perché no? Oggi più che mai la politica ha bisogno di persone nuove. Intanto ripartiamo da gente onesta. E nei giorni scorsi, quasi ad anticipare il nostro appello, il sindaco ha parlato davanti ai giovani democratici provinciali portando la sua esperienza di amministratore. Di quanto scriviamo, riferito all’interessato nel corso di un’intervista, si dice lusingato. Ma spiega come Renzi e Civati siano di tutt’altro calibro e che nel suo futuro non vede solo la politica, ma pure la famiglia. Appunto. Anche per questo pare la persona giusta. A. F.

2 commenti:

babonik ha detto...

Se vivessimo in un paese (nazione) normale credo che la risposta suonerebbe tanto ovvia da sembrare lapalissiana, quasi una domanda stupida che nemmeno merita risposta.
E’ normale, naturale, di assoluto buon senso, che chi ben governa a livello locale faccia “carriera” e passi a livelli superiori. E’ normale che i giovani siano la linfa vitale per il partito.
Purtroppo però l’Italia non è un paese normale!
La dimostrazione più ovvia è proprio che domande come queste diventino lecite, di grande attualità!

Babonik

Tito ha detto...

Certamente sembra naturale, necessario e positivo che sia dalle migliori esperienze di amministrazione locale che vengano le personalità da mettere in gioco a livello nazionale, e sembra anche che non ci sia (o dovrebbe essere) altro strada per formare una classe dirigente di persone capaci di competenza, concretezza e capacità rappresentativa.

Non capisco, veramente, né lo stile né il senso delle posizioni di chi invoca la "rottamazione" delle personalità più ricche di credito e di esperienza.
Per evitare, però, che il contributo dei politici più navigati sia d'ostacolo alla crescita ed alla valorizzazione di nuove forze, mi pare che il principio di limitare (a 3, per esempio) il numero di legislature per ogni parlamentare sia una strada interessante.
E mi chiedo, vi chiedo - nel caso che non si trovi una maggioranza parlamentare disposta a varare una simile riforma - se non sia utile farlo valere comunque a livello interno per il nostro partito.
Come tutte le "regole" può comportare il rischio di rigidità e forzature, e può essere il caso di calibrarne bene i dettagli. Ma mi pare che anche dal punto di vista dell'immagine, sarebbe un bel messaggio alla nazione.