Il nuovo innesto produttivo avrebbe portato quindi alla conurbazione di Cernusco con la zona industriale di Bussero e avrebbe inoltre gravato su una strada, quella che collega Ronco al comune limitrofo, che certo non si presta ad arteria di passaggio per tir e automezzi, stravolgendo la vocazione rurale e agricola della frazione. In cambio, il comune di Cernusco cederà all'operatore un'area dieci (10) volte più piccola al confine con Cassina, in una zona dove il mantenimento di aree verdi tra comuni è già compromesso, destinata ad edilizia residenziale fino ad un massimo di 12mila mc.
In sostanza, viene recuperata e mantenuta a verde pubblico un'area enorme che permette di mantenere il più possibile intatta la corona verde che circonda Cernusco da est a ovest, passando a nord, e che lo separa dai comuni vicini. Il tutto a fronte di un intervento abitativo certo rilevante, ma sicuramente di impatto molto minore rispetto a 15 metri (in altezza) di capannoni su una superficie ben maggiore. Viene inoltre tutelato il paesaggio e la vivibilità di un quartiere importante come quello di Ronco. A chi potrebbe obiettare che viene però tolta la possibilità di creare lavoro, consigliamo di fare un giro nella vera zona industriale di Cernusco, intorno a via Torino, dove la crisi ha lasciato capannoni vuoti e dove in ogni caso, anche in seguito alla propabile ripresa economica, non mancano gli spazi per nuovi insediamenti industriali, inseriti in un contesto logistico e paesaggistico molto più coerente rispetto all'area recuperata.
In sintesi, il provvedimento anticipa le linea guida del PGT (tutela del territorio e del verde, sviluppo urbanistico prospettico e programmato con coerenza) ed è quindi un ottimo auspicio per la conclusione dei lavori sullo stessa, prevista nei prossimi mesi.
2 commenti:
PL 64 Ronco . Le ragioni del mio no alla proposta dell’Assessore Marchetti su http://claudiogargantini.blogspot.com/2010/02/pl-64-ronco-le-ragioni-del-mio-no-alla.html
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