giovedì 7 novembre 2013

Immigrazione, mozione del Pd in Consiglio Comunale

Nella seduta di Giovedì 7 novembre il gruppo consigliare del Partito Democratico presenta una mozione con cui si chiede l'abolizione del reato di clandestinità e una revisione complessiva della normativa che regola il fenomeno.
Ecco il testo completo della mozione


Premessa 

Già nei mesi scorsi siamo stati sollecitati dalle autorevoli parole di Papa Francesco da cui abbiamo preso in prestito le parole per intitolare questa mozione che purtroppo risulta essere di concreta ed amara attualità.

Anche se è evidente che non è sull’onda dell’emozione che è possibile tradurre concretamente le buone intenzioni in scelte politiche ed amministrative, la cronaca di questi giorni non può lasciare indifferenti le coscienze;

Constatato che

Siamo di fronte ad un fenomeno globale, causato anche da ingiustizie che vengono prodotte dal nostro sistema economico, finanziario, produttivo;

Sono molte le persone, soprattutto provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente, che fuggono da paesi in guerra, dalla fame, dalle prevaricazioni della libertà personale.

Il nostro Paese appare agli occhi di queste persone come “porta d’accesso” per l’Europa e spesso solamente come paese di “transito” verso altre destinazioni e verso possibili ricongiungimenti, pur nelle difficoltà poste dal cosiddetto Regolamento di Dublino.

L’Unione Europea si è dimostrata latitante nel supportare il nostro Paese in questo ambito.

Il nostro ordinamento prevede tuttora il reato di clandestinità senza distinzione alcuna rispetto alla condizione individuale dei richiedenti accoglienza.


Visto

L’articolo 2 della Costituzione della Repubblica Italiana che recita: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo che nelle formazioni sociali, ove svolge la sua personalità, richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”




Il Consiglio Comunale di Cernusco sul Naviglio chiede:

L’Abolizione del reato di clandestinità in quanto condizione personale e non frutto di azioni illecite commesse individualmente o in associazione.

Una revisione complessiva dell’ordinamento che garantisca al contempo un efficace governo del fenomeno migratorio che - proprio in ragione del grave rischio di compromissione della dignità personale – necessita dell’organizzata presenza dello Stato e la relazione costante con le organizzazioni umanitarie, volontaristiche e non profit che con esso collaborano, in accordo con la normativa internazionale sulla protezione e il diritto d’asilo.


Impegna l’Amministrazione Comunale

A rappresentare quanto sopra espresso nelle opportune sedi istituzionali ed a fornire il necessario riscontro al Consiglio stesso.

1 commento:

antonioantonia.blogspot.com ha detto...

Perfettamente d'accordo proprio in questo momento di crisi che ci fa più vicini ai poveri come sisa sempre stati più ospitali dei ricchi. Grazie a chi ha avuto questa bella iniziativa.Grazie antonio Francesco Sarmi