martedì 22 ottobre 2013

Congresso: la candidatura alla segreteria di circolo di Daniele Pozzi


Daniele Pozzi, classe 1987, laureato in Economia, consigliere comunale, già membro del direttivo uscente del Partito Democratico di Cernusco sul Naviglio è il primo (e finora unico) candidato alla carica di segretario del circolo locale, per prendere il posto di Paolo Della Cagnoletta, che ha deciso di non ripresentarsi. Ecco il documento programmatico che sottoporrà agli iscritti sabato 26 ottobre alle ore 10 nel corso del nostro congresso di circolo.

 di Daniele Pozzi
Non è facile pensare di candidarsi alla guida del Partito Democratico di Cernusco. Autocelebrarsi è sempre un rischio, ma è un dato di fatto come questo circolo abbia spesso anticipato i tempi, i modi e i temi rispetto al progetto e al processo di sviluppo del Partito in altre realtà e ai livelli superiori.  Il risultato elettorale di un anno e mezzo fa dimostra che non siamo solo noi a darci delle grandi pacche sulle spalle: siamo riusciti a sperimentare modelli di politica, di amministrazione, di trasparenza e di partecipazione che hanno convinto 4069 Cernuschesi a volerci vedere di nuovo impegnati in Comune nel migliorare la loro qualità della vita.

Non è un caso, e ci teniamo a sottolinearlo, che la candidatura del prossimo gruppo dirigente del PD di Cernusco sia ancora una volta unitaria, espressione di un approccio che è sempre riuscito a valorizzare le diversità che un Partito a vocazione maggioritaria come il nostro deve necessariamente esprimere al proprio interno.

Nonostante queste premesse, che potrebbero scoraggiare chi voglia aggiungere chilometri e entusiasmo alla strada percorsa fin qui, non mancano gli stimoli per migliorarci. Anzi, proprio il grado di maturità e esperienza amministrativa che il PD di Cernusco ha raggiunto in questi anni ci consente di immaginare con coraggio dei nuovi orizzonti mai presi in considerazione.

Velocità e operatività dei processi decisionali da un lato e l’ampia partecipazione democratica a questi stessi processi dall’altro sono ormai tratti fondamentali di istituzioni politiche che funzionano bene.

Il modello che abbiamo in mente per l'organizzazione del PD di Cernusco parte da un Direttivo eletto numericamente più snello rispetto a quello uscente (8-10 persone), composto di donne e di uomini che mettono il proprio impegno e il proprio tempo al servizio di deleghe precise (comunicazione, rapporti con la maggioranza, rapporti con i livelli di zona e provinciale, progetti tematici) e che riescono a elaborare proposte e decisioni allo stesso passo dei nuovi tempi della politica e, soprattutto, delle urgenze dei cittadini.
Cercheremo di coinvolgere anche i nostri alleati nella sfida, che lanciamo a noi stessi, della rapidità decisionale. Rapidità che comunque, ci teniamo a dirlo chiaramente, non vuol dire che non ci prenderemo il tempo necessario per le scelte importanti. Semplicemente quel tempo dovrà essere misurato in giorni e settimane, non in mesi o anni.

Questa maggiore operatività non toglie il fatto che nel nostro DNA c’è la necessità non solo di apertura, ma di partecipazione. Ci impegniamo quindi a convocare un’assemblea degli iscritti e dei simpatizzanti ogni 30-40 giorni, per condividere periodicamente le nostre discussioni con gli iscritti al partito e gli elettori PD interessati e accoglierne di nuove.
Non basta: dobbiamo coinvolgere nuove forze, menti ed energie in qualcosa che faccia sentire coinvolto chi vorrebbe avvicinarsi per dare un contributo concreto e percepito davvero come “utile”. Uno dei nostri obiettivi “chiave” sarà quindi quello di attivare gruppi di lavoro ed elaborazione politica, coordinati e alimentati da un membro del direttivo, attraverso i quali contribuire in modo sempre più attivo, con un’ampia partecipazione dal basso e con idee nuove o innovative all’amministrazione della città.

Se è facile parlare di partecipazione, non è altrettanto facile svilupparla nel concreto. Sappiamo che molte persone sono pronte a mettersi in gioco per la propria città, serve però una scintilla che le porti attraverso le nostre porte spalancate.
Vogliamo quindi migliorare ulteriormente la nostra comunicazione, con una presenza forte sui social network, sui media locali, con un rapporto diretto con iscritti e simpatizzanti attraverso, ad esempio, una mailing list aggiornata e funzionante. Vogliamo investire sull’online e disinvestire sulla carta, facendo di Democraticamente, il cartaceo, un semestrale con cadenza e struttura fissa, una specie di grande riassunto di quel che abbiamo fatto/faremo a uso di chi non si serve dei social network, di internet e soprattutto nella piazza. Lì, in piazza, ci siamo stati e ci saremo sempre. Vogliamo investire sugli eventi partecipativi sperimentando formule nuove: meno convegni frontali, più eventi in cui sia richiesta partecipazione attiva degli astanti (l’esperienza di Laboratorio Cernusco prima delle elezioni è stata un successo e ci siamo promessi che non sarebbe rimasta un caso isolato). Vogliamo investire sull'apertura del circolo, basta anche un giorno al mese, ma l’obiettivo è dare un punto di riferimento fisico costante e ben identificato dai nostri elettori.
Vogliamo investire sui giovani: non perché sono bravi, ma perché potranno esserlo, dovranno esserlo. Il gruppo dei Giovani Democratici che speriamo possa riprendere con nuovo entusiasmo il proprio percorso troverà piena collaborazione nel nostro Direttivo.
 
Vogliamo dare un motivo a quante più persone possibili per iscriversi al Partito Democratico perché sostenendoci sentano di fare qualcosa di utile e concreto. Ed è un obiettivo che ci poniamo chiaramente, quello di riuscire ad ampliare il sostegno concreto al nostro circolo e al Partito espresso con la tessera.
Siamo partiti definendo “come” vorremmo essere, ma è fondamentale dire anche “chi” vorremmo essere. Qui vorremmo sgombrare il campo dalle ironie che ci perseguitano da quando siamo nati (cioè il 14 Ottobre 2007, nessuna data precedente è valida, il PD non ha 20, 30 o 100 anni, ne ha 6 e sta per iniziare le elementari). Noi un’identità qui a Cernusco l’abbiamo trovata, e non era difficile perché abbiamo un manifesto dei valori che dice alcune cose interessanti. Lo abbiamo ripreso e sintetizzato ai nostri iscritti con un documento presentato a Maggio: Il “Manifesto” ci chiedeva di immaginare un nuovo stato sociale, un nuovo modello di sviluppo, un federalismo in grado di affrontare i ritardi del Sud e le sofferenze del Nord, una società basata sulla responsabilità e sul merito, di liberare le risorse dei giovani, di assegnare prioritariamente le risorse pubbliche alla formazione ed alla ricerca, di avviare la trasformazione delle pubbliche amministrazioni verso  modelli di efficienza ed efficacia, di disegnare un nuovo quadro istituzionale che rendesse la Politica veramente in grado di decidere, di lavorare per avere una economia più competitiva in grado di assicurare lavoro e ridistribuzione della ricchezza ma anche tutela dell'ambiente, di abbattere i privilegi (anche della classe politica) e le rendite, di essere davvero laico.


Come si traducono queste idee su Cernusco, che temi ci aspettano e ci interessano?

Innanzitutto dobbiamo ricordare il modus operandi di fondo nella nostra attività politica e amministrativa. Va perseguito l’approccio stesso con cui il Comune esercita il proprio ruolo istituzionale, anche alla luce dei tagli passati e futuri: la Politica oggi, se vuole essere credibile agli occhi dei suoi datori di lavoro, i cittadini, deve spendere al meglio ogni singolo Euro che ha a disposizione. Deve continuare a darsi politiche di Bilancio che non partano dal dato storico, da ciò che si è sempre fatto, ma dalla volontà politica di dare priorità pensate e volute e una collaborazione pubblico-privato in cui il pubblico onori fino in fondo la propria parola e il privato possa contribuire all'interesse collettivo all'interno delle sue varie sfaccettaure, siano essere aziendali, associative, cittadine. Una parentesi: vogliamo anche dirci chiaramente che la partecipazione nella realtà associativa di Cernusco non è incompatibile con la Politica. Anzi la politica deve riuscire a coinvolgere le associazioni nel contributo alla nostra qualità della vita, pur definendo regole chiare e confini precisi e nel rispetto dell’autonomia di entrambi.

Un altro punto cruciale che farà da substrato a molti dei nostri ragionamenti è la Città Metropolitana. Ne parliamo da anni, forse è arrivato il momento di farla davvero. Fare la città metropolitana per Cernusco significa mettere al servizio le buone pratiche già oggi prese a esempio da altri Comuni, avere un ruolo centrale e propositivo nella nuova gestione intercomunale di molti servizi (pensiamo al Piano di Zona) che si renderà necessaria mettendo in rete gli amministratori della nostra zona.

Vogliamo mettere al centro dei nostri ragionamenti la scuola, renderla protagonista, non solo per quanto riguarda l'edificazione del nuovo polo scolastico, quanto per propositività su modelli e soluzioni: in questi mesi abbiamo già elaborato idee e proposte che intendiamo portare avanti insieme ai nostri alleati nell’interesse dell’interlocutore ultimo dei servizi scolastici, che è lo studente. Tutti questi ragionamenti dovranno essere condotti nel complicato perimetro istituzionale del mondo scolastico, avendo ben chiare le autonomie concesse ai diversi enti in gioco in modo da non vendere sogni, ma proporre soluzioni concrete per quel che è possibile al Comune

I dati sul commercio a Cernusco dicono chiaramente che il nostro tessuto imprenditoriale ha tenuto meglio che altrove ai morsi della crisi economica. Vogliamo continuare a essere un polo di attrazione per piccoli commercianti e grandi imprenditori, creando le condizioni perchè questi possano mantenere alta la condizione occupazionale sul nostro territorio: non sono solo paroloni, si parla di infrastrutture viarie, tassazione locale sugli immobili e sui servizi, iniziative volte a creare marketing territoriale e soprattutto la capacità di svilupare opportunità che vedano anche coincidere interessi pubblici e privati (si pensi ai “casi” del Centro Natatorio e della Nuova Filanda).

Pur essendo Cernusco una delle punte di qualità nel panorama Italiano in tema ambientale, vogliamo spingerla verso l'eccellenza assoluta: gestione e (non) produzione dei rifiuti, verde pubblico, qualità dell'aria e dell'acqua sono sempre stati tra gli obiettivi primari della coalizione a sostegno dell’amministrazione Comincini e continueranno a esserlo, capendo dove siamo stati relativamente più deboli e dove si poteva fare di più. Non si tratta qui solo di azioni “fisiche”, ma di un grande progresso culturale a cui tutti i cittadini sono chiamati a partecipare. 

Abbiamo nella viabilità sia un punto di forza sia una criticità: da un lato un esempio di buone pratiche coraggiose e orientate a un futuro sostenibile, dall’altro un traffico cittadino sentito come problema dalla cittadinanza. Uno dei nostri gruppi di lavoro dovrebbe studiare soluzioni a costo zero o quasi per migliorare la viabilità cittadina, con un nuovo piano urbano del traffico che preveda soluzioni anche coraggiose in cui l'uso dell'auto è fortemente scoraggiato a favore di pedoni e bici e all'uso condiviso di mezzi privati.

Perfettamente nel solco della nostra passione per la partecipazione e nell’ottica di collaborazione pubblico-privato si colloca la cittadinanza attiva: dobbiamo migliorare il rapporto con le associazioni e tra le associazioni, creando un coordinamento del volontariato in Città che riesca a uscire dalla logica dei contributi a pioggia e a valorizzazione le progettualità.

Tutto questo, s’intende, ha un denominatore comune: innovazione.


Gran parte di questi temi trovano la loro naturale maturità nell’Aula Consiliare. La stessa aula in cui, passo al singolare, continuerò a sedere da eletto. E’ una scelta a cui ho pensato molto e condivisa dalla quasi totalità dei nostri iscritti e simpatizzanti e che non offro in mediazione per diversi motivi, non ultimo il senso di responsabilità verso quest’impegno. Offrirò invece in questo doppio ruolo l’opportunità per migliorare alcuni meccanismi nei rapporti tra Giunta, Gruppo Consiliare e Partito velocizzando la comunicazione circolare per dare maggior forza alla funzione di indirizzo del Consiglio, maggior capacità propositiva al Circolo e un miglior supporto agli Assessori.


Il PD deve lavorare costantemente per favorire il ricambio della classe politica assieme al rafforzamento di chi in quel momento ha responsabilità. C'è un momento per la discussione sui temi generali e il ricambio (il congresso) e uno per l'azione e il governo. Il secondo è anche il momento per accogliere nuove forze e metterle immediatamente alla prova su progetti concreti e che diano il senso della bellezza del fare politica. Chi dimostrerà di valere avrà poi nella tornata successiva responsabilità adeguate. Questo è il ruolo dei partiti e il PD è oggi in Italia l'unico che si sia dato regole adeguate per ottenere questi obiettivi: è nostro compito rendere quelle regole realtà.





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