mercoledì 20 giugno 2012

Post-voto, l'analisi di Paolo Della Cagnoletta

Il successo della coalizione, quello del Partito Democratico, la formazione della Giunta, le sfide future. L'analisi "a bocce ferme" del segretario del Pd cernuschese Paolo Della Cagnoletta



Due dati, analizzando il risultato delle aministrative a poco più di un mese dalle elezioni, emergono su tutti gli altri: l’amplissimo consenso che ha permesso al Sindaco Comincini e alla coalizione e di essere riconfermati al primo turno con più voti in termini assoluti rispetto a 5 anni fa, un dato importantissimo anche alla luce del crescente astensionismo, e, dentro questo quadro, il grande risultato del PD, primo partito in città, con 4079 voti (nel 2007 la somma di Margherita, DS e Girotondi si fermava a 3033). Due dati che ci dicono che la coalizione nel complesso ha lavorato bene e, al suo interno, il PD ha avuto un ruolo fondamentale nel tracciare la rotta con coraggio, trasparenza, partecipazione e buona politica.

Un incremento del 33% è per forza di cose trasversale e fa saltare tutte le categorie. Semplicemente si può affermare che siamo stati credibili agli occhi del cittadino comune che ha guardato con attenzione al nostro lavoro e l’ha apprezzato, al di là delle ideologie e delle appartenenze precedenti. Credo che molto sia da attribuire al voto dei “nuovi cernuschesi” cioè di coloro che hanno votato per la prima volta in elezioni amministrative giudicando l’operato dell’amministrazione con considerazioni molto concrete sulla vivibilità che percepiscono della città in cui sono venuti a vivere. Si tratta davvero di un voto “post ideologico”. Questo ci responsabilizza molto perché sappiamo che tutti questi voti vanno sempre, e dico sempre, riconquistati tutti, nessuno escluso. Siamo consapevoli che essere un partito “moderno” significa esattamente questo: nessuno dorma sugli allori, c’è sempre da lavorare, perché partecipazione significa organizzare il consenso continuamente su scelte chiare e condivise. Non nego che un risultato del genere può anche far paura: ci dà la misura di quanto alta ormai sia diventata l’asticella del livello di consenso con cui saremo chiamati a confrontarci in futuro. E’ una grande sfida.

 Il successo del PD si spiega in tre modi: il lavoro svolto costante in amministrazione e in mezzo alla gente in questi anni, lo sforzo continuo di trasparenza e partecipazione e la capacità che abbiamo avuto di rinnovarci. Gli ultimi due punti sono stati perfettamente sintetizzati con la presentazione di una lista aperta, giovane, rinnovata e capace. Il PD ha saputo mettere in campo un nuovo modo di fare politica e non è stato percepito come il fortino di un potere da difendere, ma per ciò che vuole essere sempre, uno strumento di partecipazione. E … sì, abbiamo fatto una campagna molto coordinata e attenta, senza lasciare nulla al caso. Diciamo che a furia di provarci abbiamo trovato un ottimo metodo di lavoro, che è stato premiato. Il Sindaco giustamente non si è nascosto, è un personaggio di grande rilievo dentro il PD anche ben oltre il livello cittadino, e come accade dappertutto, il suo nome è associato al partito di cui fa parte, e di cui non fa mistero di essere anche un critico quando è necessario.

Al momento della formazione della Giunta, poi, il PD si è posto in modo responsabile, certamente forti del consenso elettorale, ma mettendo da parte il manuale Cencelli: non ci interessano le bandierine, ma le cose da fare. Con questo spirito abbiamo dialogato col Sindaco e con le altre forze politiche. Ne è uscita un’ottima squadra di assessori, in cui Vivere e Sinistra per Cernusco hanno l’opportunità di lavorare su deleghe importanti. Sul cambio nel Sociale, di cui tanto si è parlato, diciamo solo che “squadra che vince si può cambiare”: la nazionale di calcio insegna.


Adesso ci concentriamo sul programma e in particolare su alcuni elementi che come Pd ci stanno particolarmente a cuore: rivedere il funzionamento della macchina comunale, che deve avvicinarsi ancora di più al cittadino e operare in modo più efficace; portare a compimento il nuovo Polo Scolastico a Nord-Est; continuare sulle politiche di sostenibilità ambientale (risparmi, riciclo, mobilità dolce, riqualificazione degli edifici, energie pulite). Da ultimo, ma non per importanza, la volontà di coinvolgere ampiamente le associazioni cittadine non solo nell’elaborazione di risposte ma anche nei processi decisionali, con attenzione all’efficacia di un’azione coordinata, che per essere “pubblica” non deve avere per forza il bollino della gestione diretta comunale. Siamo attenti alle forme di una sussidiarietà buona, fatta di regole comuni da rispettare e di pluralismo sociale. La crisi, anche della forma “pubblica” dell’organizzazione, ci impone una nuova cultura amministrativa e noi non ci tireremo indietro, anche con modalità innovative e creative.

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