mercoledì 26 gennaio 2011

Temi etici, in Regione si predica bene e si razzola male

Nel bilancio del Pirellone non trovano spazio i soldi per la nutrizione artificiale a domicilio e per le cure palliative. L’ennesima dimostrazione che sui temi etici bisognerebbe prima di tutto dare il buon esempio.

In Consiglio Regionale sono accaduti due fatti solo apparentemente marginali.
Si tratta di due prove del fatto che esistono due “politiche” : quella che si fa sulle prime pagine dei giornali e quella che si fa nelle istituzioni.
La prima non costa nulla, solo parole, la seconda è la misura della serietà dei politici perché attribuisce risorse, disciplina rapporti, entra nel concreto, se ci riesce.

Purtroppo anche su temi delicatissimi che si accompagnano alla sofferenza di tante persone la politica delle parole non ha saputo trattenersi tentando di dare lezioni di moralità (pensiamo ancora a Berlusconi quando parlava dei temi etici assumendo un’aria seriosa….), e tentando di dividerci tra fautori della morte e paladini della vita, mentre la politica delle istituzioni, invece, credendoci distratti, fa quel che vuole.

Ci indigniamo per tutte le testimonianze della “bassa “ politica, non solo per il Bunga Bunga, e per questo vi segnaliamo i fatti che testimoniano il disprezzo per la vita sofferente:


1)Il servizio di nutrizione artificiale domiciliare è stato al centro di un ordine del giorno presentato da Carlo Spreafico, consigliere PD, durante la discussione al bilancio in Consiglio regionale a fine anno. Ma il documento è stato bocciato dalla maggioranza, nonostante l’importanza del suo contenuto.

Gli addensanti alimentari servono in malattie particolari che presentano problemi di deglutizione, conseguenti a tumori o altre patologie. Per il tipo di malattia, i pazienti richiedono come alimenti addensanti e integratori, somministrati attraverso il metodo della nutrizione artificiale domiciliare, che è a carico del servizio sanitario regionale per tutta la durata del ricovero e della degenza post ospedaliera. Ma nel caso dei pazienti cronici assistiti a livello domiciliare, non ci sono garanzie che il servizio venga pagato dalla sanità regionale.

«Eppure, sulla nutrizione artificiale si sono fatte e si continuano a fare battaglie, sostenendo che non di terapia si tratta, ma di un diritto fondamentale e quindi in nessun caso sospendibile. E’ importantissimo nutrire chi vuole vivere. Com’è possibile che la regione non la paghi?», commenta Paolo Della Cagnoletta, segretario del Partito Democratico di Cernusco sul Naviglio.

2) Altra incoerenza del Pirellone. Sempre il consigliere Spreafico ha presentato un ordine del giorno per chiedere di prevedere e provvedere a mettere a disposizione un’apposita somma tra le poste del bilancio di previsione 2011 dedicata alle cure palliative e alla cura del dolore. Ma la maggioranza Pdl e Lega lo ha bocciato.
Eppure nel Piano Socio Sanitario Regionale è stato approvato un piano di programmazione degli investimenti che impegna a prestare grande attenzione ai temi delle cure palliative e della cura del dolore. Inoltre, da quest’anno esiste anche una legge nazionale, la numero 38 del 15 marzo 2010, che prevede disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Ma Pdl e Lega hanno preferito fare orecchie da mercante, trascurando oltre mezzo milione di lombardi, sofferenti a causa di un dolore cronico di intensità severa e gli oltre 35mila malati in fase avanzata a causa di una malattia irreversibile.

«Alla prova dei fatti il centrodestra si dimostra assai poco attento alle esigenze di quei malati gravi che strumentalizza nel nome di una “difesa della vita” giocata sul tavolo della politica solo per tornaconto elettorale», commenta Della Cagnoletta.

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