Le riflessioni del segretario del Partito Democratico di Cernusco sul Naviglio dopo la manifestazione del 5 novembre a Roma
di Paolo Della Cagnoletta
Siamo tornati da Roma con l'idea sempre più precisa della gravità del momento che stiamo vivendo. Mai come sabato il tema non era B ma ciò che la sua incapacità ci lascerà. E mai come oggi abbiamo consapevolezza dell'importanza del nostro impegno. Viste da questa premesse tutte le ricostruzioni e polemichette lasciano davvero il tempo che trovano.
Non era il "PD PRIDE". Si respirava nelle parole di Bersani una misura che faceva il paio con la determinazione del tono, misura dettata dalla drammaticità del momento e dalla risolutezza a non lasciarci mettere da parte, da chi ci fa la caricatura del solo contro e mai per, o da chi ci vorrebbe distratti e disimpegnati a tessere la tela di un unanimismo leaderistico che non ci apparterrà mai.
Nelle parole di Bersani ho trovato misura, non mi aspettavo scelte taglienti, perché a un passo da una prospettiva senza B e senza elezioni immediate il segretario del più grande partito d'italia non puo' e non deve dividere. c'è una misura istituzionale che tutti noi dovremmo saper cogliere come testimonianza di rispetto per il compito che è dato agli uomini politici. L'Italia è sull'orlo del baratro per davvero, c'è ancora molta approssimazione nel cogliere la gravità della spirale dei tassi sul debito: ci uccide se non si ferma, ci impoverisce e ci blocca il futuro.
Amo il coraggio dei grandi politici, cerco quello di chi sa dire cio' che vuole fare senza fronzoli e ambisce a progredire invece di conservare, mi intriga e mi stimola tutto cio' che ci sollecita ad innovarci, perché senza, la politica è pura gestione del potere. Non esiste provocazione in politica solo buone e cattive idee da mettere in pasto al consenso. Ma c'è anche un coraggio di chi sa che quando è in gioco tutto deve parlare una parola che tenga uniti. E a Roma abbiamo sentito parole assai chiare sui valori (prima ancora che sulle ricette) che ci uniscono. Quando si entra in una fase difficile ricordarsi dove si va e perché fa bene: lavoro nell'equità.
Sono tornato da Roma con l'idea che il Pd ha fatto comprendere ai suoi "vicini di casa" ( anche grazie al Presidente Napolitano), SEL e IDV, quali sono le discussioni serie da fare. So che parleremo a lungo sulle varianti e variantini delle cose da fare. Ho le mie idee e gradirei molto che ci fossero strappi forti su scelte forti, ma ho anche la senzazione molto precisa di essere rassicurato da un leader saggiamente misurato, che saprà portarci alle elezioni, quelle vere, con una legge elettorale che elegga e con istituzioni più degne da servire.
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