venerdì 6 aprile 2012

Finanziamento ai partiti e "scandali": ecco perché la nostra trasparenza va premiata

In giorni in cui la gestione opaca dei fondi pubblici ai partiti è di grande attualità, una raccolta fondi trasparente e onesta diventa ancora più meritoria e da sostenere

di Mauro Andreoni
Personalmente ritengo che l’attuale legge sul finanziamento pubblico dei Partiti sia da modificare. I Partiti dovrebbero avere molti meno denari da spendere (e “maneggiare”…) direttamente e disporre invece di servizi gratuiti (magari con un sistema tipo “vaucher”) attinenti alla loro missione (come attività di segreteria e propaganda, archivi documentali per gli approfondimenti, sale congressi per incontro pubblici e congressi, ecc.).

Detto questo non esiste democrazia senza partiti liberi (art. 49 della Costituzione). Ed i partiti sono organizzazioni umane che per sopravvivere, come qualsiasi organismo hanno bisogno di risorse.

Senza risorse non esistono i Partiti e non esiste la Democrazia. Punto.

Devono però essere principalmente i cittadini a decidere se e a chi elargire i loro soldi per mantenere in vita il sistema democratico.



Per questo ho apprezzato lo spirito con il quale il comitato di Eugenio ha chiesto ai cittadini che lo volessero di contribuire al finanziamento della sua campagna elettorale.
Comincini non ha finanziatori occulti (ai quali magari un giorno avrebbe dovuto rendere conto…) ed è un uomo “libero”.

Forse che gli altri candidati non spendono soldi per la loro campagna elettorale?

Pur nelle terribili difficoltà che la crisi sta imponendo ad una parte dei nostri concittadini (e l’Amministrazione conosce bene questa realtà perché ha destinato ingenti risorse pubbliche alle famiglie più colpite…), Cernusco resta tra i primi 70 comuni più ricchi d’Italia.

I populisti ed i demagoghi che oggi sbraitano contro l’iniziativa dei 5 € dimostrano di essere ancora fermi al secolo scorso. Una città ricca, feconda, attiva, viva come Cernusco, per restare tale ha bisogno della circolazione di nuove idee come dell’aria che respira.

E la trasparente richiesta di fondi per la campagna elettorale anche a questo serve. A fare in modo che alcuni cittadini impegnati ma non politici di professione possano far conoscere (con la necessaria sobrietà) agli altri cernuschesi come dovrebbe essere secondo loro la città nel 2020. Gli elettori informati faranno poi le loro libere scelte.

La buona Politica può fornire una visione del futuro che ci porterà fuori dalla crisi, tutti assieme. Il futuro nostro, dei nostri figli e nipoti dipende anche dalle scelte politiche che si fanno oggi. Tanto più se riguardano direttamente la città in cui viviamo.

2 commenti:

Alessio Blasi ha detto...

Anche se Comencini non ha finanziamenti occulti, è appoggiato da diversi partiti che hanno incassato rimborsi elettorali per MILIONI di euro e ancora si mette a chiedere soldi ai cernuschesi per la sua campagna elettorale? Ma allora è proprio vero che questi finanziamenti ai partiti servono solo per arricchire i partiti e non per organizzare le elezioni!
E comunque viene da pensare se si confornatano i 18.650 euro di previsioni di spesa per la campagna elettorale di Comencini, contro i 110 euro del candidato sindaco Mauro Aimi del Movimento 5 stelle.

Redazione DemocraticaMente ha detto...

Caro Alessio grazie di aver voluto condividere con noi la tua riflessione. Lo ripetiamo per l'ennesima volta: il circolo locale del Partito Democratico (così pure gli altri circoli dei partiti della coalizione) NON percepiscono fondi dai partiti nazionali. Il nostro circolo (come si può vedere dal bilancio pubblicato qui a lato) è INTERAMENTE AUTOFINANZIATO. Grazie ai contributi di consiglieri e assessori, grazie agli introiti derivanti da almeno una cena annuale di autofinanziamento che ha sempre fruttato non meno di 1.500 euro. Delle contribuzioni per la tessera annuale degli iscritti al circolo locale del partito resta poco (il grosso viene dato alla Federazione provinciale). Insomma, qua il finanziamento pubblico della politica non arriva. Dopodiché le campagne elettorali costano, soprattutto se si ha la volontà, ma diremmo anche il DOVERE, di comunicare ai cittadini con tutte le forme consentite ciò che si è fatto e ciò che si vuole fare. Non piace? Non si vuole contribuire? Nessuno obbliga nessuno.