Orrore e sgomento. Sono i sentimenti che suscita la vicenda riportata oggi dal quotidiano La Repubblica accaduta all’ospedale Uboldo di Cernusco sul Naviglio, con la morte di una bambina di 13 mesi alla quale sarebbero state negate le cure per una tessera sanitaria scaduta. Il padre della piccola, Tommy Odiase, denuncia che a causa della recente disoccupazione non aveva potuto rinnovare il permesso di soggiorno e questo avrebbe determinato fatali ritardi nelle cure al Pronto Soccorso dell'ospedale che avrebbe rifiutato le cure fino all'intervento dei carabinieri.
«Non possiamo tollerare che nella nostra città possano accadere fatti come quelli denunciati. Chiediamo che sia fatta luce su ciò che è accaduto rapidamente e senza tentennamenti. Il Sindaco e l'Amministrazione Comunale sollecitino un'indagine serie e rigorosa», commenta Paolo Della Cagnoletta, portavoce del Partito democratico di Cernusco sul Naviglio.
«Noi siamo "orgogliosamente cernuschesi" ed amiamo la nostra città, che sappiamo essere luogo di umana e profonda solidarietà, quindi inorridiamo di fronte a fatti che neghino la dignità delle persone dalle pratiche quotidiane, tanto più se si tratta di assistenza sanitaria di pronto soccorso», aggiunge Della Cagnoletta.
La vicenda, già emersa nei giorni scorsi sulle pagine dei mezzi di informazione locale, sembrava appartenere alla triste cronaca delle contese giudiziarie in tema di errori sanitari. Ma la dinamica dei fatti raccontata dalla famiglia in questi giorni vi getta una luce inquietante «che ci induce a denunciare sempre più la diffusione di una cultura che fa da sfondo alla burocrazia che uccide: è una cultura di morte, perché subordina la dignità delle persone e l'umana pietà alla paura, senza aver risolto alcun problema»
Il Partito democratico esprime la massima solidarietà e vicinanza a Tommy Odiase e alla sua famiglia e si impegna a mantenere alta l’attenzione su una vicenda che non deve essere dimenticata. «Siamo dalla parte di chi prova a costruirsi una vita dignitosa nel nostro paese. Dalla parte dei nuovi cittadini a cui non devono, mai, essere negati i diritti fondamentali, pena rinunciare a poterci definire un paese civile».
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2 commenti:
Qualche aggiornamento sulla vicenda, tratto da AdnKronos (http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Lombardia/Milano-Mia-figlia-morta-per-una-tessera-sanitaria-scaduta-Istruttoria-dei-Nas_241269621.html)
"Ho dato disposizioni ai Nas perché aprano un'istruttoria sulla morte, a Cernusco sul Naviglio, di una bambina nigeriana di 13 mesi". Il senatore del Pd Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, annuncia di aver chiesto l'intervento dei Nas per fare chiarezza su quanto accaduto nella notte del 3 marzo all'ospedale Uboldo di Cernusco sul Naviglio.
La decisione dopo la denuncia dei genitori della piccola, che accusano i medici di aver perso tempo e di non averla curata adeguatamente per via della tessera sanitaria scaduta. La bimba aveva attacchi di vomito e le sue condizioni sono peggiorate fino al momento in cui il cuore ha smesso di battere, dopo una notte di sofferenza in cui il padre chiama il 118, vaga in cerca di una farmacia di turno e poi torna in ospedale dove afferma di essere stato rifiutato dai medici.
Una ricostruzione confutata dall'ospedale milanese che smentisce soprattutto ''il presunto rifiuto di cure da parte dei medici per la tessera sanitaria scaduta". Ci sono molte inesattezze, ribadiscono dall'Uboldo.
"L'indagine del nucleo di polizia giudiziaria - sottolinea quindi Marino - consentirà di far luce sulla vicenda, della quale riferirò nel corso dell'Ufficio di Presidenza della Commissione, fissato per mercoledì 14 aprile. E' evidente che, se alla piccola fossero state negate le cure perché provvista di una tessera sanitaria scaduta, ci troveremmo di fronte ad un fatto gravissimo e inaccettabile. Ricordo che, secondo l'articolo 32 della Costituzione, 'la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti'. Si parla semplicemente di individui quindi, non di cittadini con tessere sanitarie valide o scadute", conclude.
Aggiornamento di oggi: la direzione sanitaria respinge le accuse
http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/4_eprile/12/malasanita_osp_cernusco_bimba_non_e_morta_perche_irregolare,23786425.html
"L'accusa secondo la quale la bimba sarebbe stata 'uccisa dalla burocrazia' e 'se fosse stata italiana questo non sarebbe successo' va respinta con fermezza, la piccola paziente è stata ricoverata (indipendentemente dalla mancata iscrizione al Servizio sanitario nazionale) così come avviene per lo straniero temporaneamente presente, regolarmente preso in carico dai Presidi Ospedalieri a partire dal Pronto Soccorso" E' quanto si legge in una nota della direzione sanitaria di presidio del P.O. di Cernusco sul Naviglio dell'azienda ospedaliera di Melegnano, in merito al caso di Rachel Odiase, la bimba di 13 mesi di origine nigeriana deceduta il marzo scorso nel nosocomio e che, secondo i genitori, poteva essere salvata se fosse stata immediatamente ricoverata e non visitata frettolosamente perché in possesso di una tessera sanitaria scaduta. "E' doveroso ricordare che ogni giorno questa azienda ospedaliera accoglie e assiste pazienti stranieri non in regola con i documenti, regolarmente registrati come Stranieri temporaneamente presenti (Stp) e notificati alla Regione" continua la nota dell'ospedale, la cui Azienda ha eseguito le "attività di autocontrollo nel merito del caso", ricordando tra l'altro che "nel 2009 il P.O. di Cernusco sul Naviglio ha registrato 184 pazienti stranieri ricoverati di cui 118 non iscritti al Ssn, pari al 64%". Infine la direzione sanitaria conclude spiegando che "sulle cause che hanno portato al decesso della piccola paziente sono in corso accertamenti clinici approfonditi e solo sulla base dei risultati dell'esame autoptico sarà possibile accertare l'esatta dinamica dell'evento: questo compito spetta alle Autorità competenti che si stanno occupando del caso".
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