Stanziati 1,3 milioni per le nostre scuole: le stesse risorse dello scorso anno. Un importante segnale in tempi di sempre più consistenti riduzioni di risorse. L'intervento di Agnese Rebaglio
Il Consiglio Comunale, nella seduta di giovedì 8 novembre, ha
dato il via libera al “Piano degli interventi di attuazione del Diritto
allo Studio”. All’interno del documento sono indicati in maniera
dettagliata tutti i vari interventi (economici e non) che saranno
intrapresi nel corso dell’anno scolastico 2012/2013.
“Credo che in un periodo difficile come questo – ha
dichiarato in aula il Sindaco Eugenio Comincini - l’essere riusciti a
garantire con questo Piano delle risorse quasi identiche a quelle dello
scorso anno vuol dire aver fatto un enorme sacrificio. Abbiamo preferito
investire i soldi a disposizione sulla scuola, ma anche sul sociale,
perché per noi queste sono delle priorità. I tagli – conclude il Sindaco
Comincini – li abbiamo fatti altrove”.
Con il Piano di Diritto allo Studio sono così messi
a disposizione delle scuole un milione e 300mila euro. Villa Greppi
spenderà oltre 50.000 euro per il funzionamento delle scuole di propria
competenza (acquisto materiale didattico, di segreteria e prodotti per
la pulizia delle strutture), altrettanti saranno destinati alla parziale
copertura del costo per i pasti delle mense (oggi sono circa 2.300 al
giorno di cui il 90% destinati agli studenti delle scuole cittadine),
100.000 euro per il trasporto scolastico e 250.000 euro alla scuola
dell’infanzia paritaria “Suor Sorre” per sopperire alla mancanza di
scuole pubbliche in grado di assorbire la richiesta proveniente dalla
città. A queste cifre si sommano i 500.000 euro che Villa Greppi ha
destinato agli studenti disabili e a quelli a rischio di emarginazione.
Di seguito l'intervento di Agnese Rebaglio, consigliere comunale del Partito Democratico e presidente della Commissione Cultura ed Educazione
di Agnese Rebaglio
Il Piano di diritto allo Studio è il secondo importante traguardo nell’attività della giunta nell’ambito della scuola di questi mesi, dopo la risoluzione della mancata allocazione di insegnanti (ovvero di risorse) dal provveditorato per la sezione aggiuntiva della scuola dell’infanzia.
Secondo il Partito Democratico, è un traguardo, la costruzione di un Piano di diritto allo Studio di questa levatura, non di poco conto, se considerato in relazione al contesto storico ed economico in cui si inserisce.
L’ultimo rapporto OCSE ci ricorda quanto l’Italia investa (o meglio, disinvesta) sul settore scuola. Nel 2009 la spesa per l'istruzione in Italia è stata pari al 4,7% del Pil a fronte di una media Ocse del 5,8%. E la stessa spesa per l’istruzione, nel nostro Paese, corrisponde al 9% del totale della spesa pubblica, collocando l’Italia al penultimo posto tra i 32 paesi del rapporto.
In questo sconsolante panorama, che tutti gli operatori scolastici conoscono bene, un’amministrazione che persevera convintamente nella progettazione, nell’investimento per un’elevata qualità dell’offerta formativa locale, anche lavorando su una nuova scuola da edificare, è un’amministrazione che crede fermamente nel valore sociale, culturale, civile, oltre che pedagogico, dell’istituzione scolastica.
L’amministrazione, consapevole di non poter sopperire a tutte le mancanze dello Stato, deve continuare a rivendicare fortemente una precisa distinzione delle competenze proprie e statali, pur assumendosi l’onere, gravosissimo in questo momento, di rispondere in prima persona alle giuste richieste dei cittadini.
Questo Piano dimostra la volontà, condivisa anche dal Partito Democratico, di preservare il più possibile la qualità dei servizi offerti alla persona, e in particolare alle giovani persone che frequentano le nostre scuole. In questo senso il Piano presentato si muove nel solco di una continuità rispetto al lavoro del quinquennio precedente e conferma la bontà della strada intrapresa. Sceglie cioè di contenere, sul fronte scuola, i tagli che i vincoli imposti dal patto di stabilità e le misure di riduzione dei trasferimenti prese a livello nazionale per fronteggiare la crisi finanziaria impongono su molti ambiti della gestione cittadina.
Questo è evidente nel Piano per esempio là dove si garantisce il servizio di assistenza di alunni con disabilità per i quali il Comune si impegna largamente, facendosi carico di integrare il sostegno garantito dagli insegnanti di sostegno statali con una copertura di un numero importante di ore settimanali. Ma è evidente anche nel mantenimento di una quota significativa di contributi alle scuole per il sostegno all’innovazione e ai progetti didattici. Oppure nello sforzo di accollarsi oneri che sarebbero di competenza dello stato, quali per esempio quelli relativi alla connessione wi-fi. O le ingenti risorse investite nel servizio del trasporto scolastico, che vanno nella direzione di incentivare buone pratiche a vantaggio della collettività tutta. Ma i riferimenti ai contenuti del Piano potrebbero continuare.
Si è iniziato parlando di traguardo raggiunto, ma è importante anche sottolineare il processo, che è sempre di pari dignità e di pari valore dei risultati ottenuti. In questo processo, seppur breve dall’insediamento della giunta ad oggi e avvenuto di fatto con tempistiche sfalsate rispetto alla programmazione didattica delle scuole, abbiamo sperimentato “buone pratiche” di lavoro, insieme all’assessore Zecchini e al dirigente di settore. Ricordiamo per esempio la convocazione di una Commissione partecipata e aperta ai dirigenti scolastici, ai presidenti dei Consigli di circolo e ai rappresentanti dei Comitati genitori. Una commissione che è stata capace di raccogliere i commenti e i pareri dei diretti destinatari del Piano stesso, sul quale, di fondo, è stato espresso unanime consenso.
Alcune delle indicazioni suggerite in quella occasione pensiamo che possano essere utili proprio per affinare il processo avviato. Mantenendo saldo il valore della piena autonomia scolastica, per esempio, la prospettiva deve essere quella di una collaborazione sulle fasi anticipate di costruzione del Piano, soprattutto là dove questo intercetta la programmazione didattica, attraverso l’offerta di Progetti didattici proposti anche da enti e associazioni del territorio.
Una ulteriore esperienza richiamata in sede di commissione e che pensiamo debba essere ripresa e valorizzata è la Conferenza Permanente dell’Istruzione e della Formazione di Cernusco: un organo istituzionale cui fanno parte tutte le realtà scolastiche statali, parificate ed accreditate del territorio; un luogo di scambio e di confronto privilegiato per la condivisione di scelte strategiche per il territorio.
Un processo insomma che a partire dal solco tracciato di buona pratica di confronto aperto saprà perseguire traguardi altrettanto importanti.
Nessun commento:
Posta un commento